Descrizione prodotto
Indice
Nota dell’Editore
Prefazione (di Archimandrita Simeone Tomachinsky)
Introduzione (di Аleksandr G. Dugin, Natalia V. Melentyeva)
Abissi e altezze del mio cuore
Oleonafta. L’influenza della luna sui tropi interiori della vita [2019]
Primavera nera [2020]
Notte. Ansiosa come un orologio. Nutrite l’angelo che è in voi [2021]
Buongiorno, replicanti! Il testimone del giorno
La corona degli Hohenstaufen, il diario siciliano del COVID.
Un annuncio nero a caratteri bianchi
Kintsugi. Ricomporre i frammenti dell’amore
Vivere in modo retto e rigoroso
Vai da uno specialista
Togliere [2022]
Mantenere la luce del sole
Ciao silenzio del mondo! Posso fermarmi?
La storia è adesso. Il silenzioso fruscio dell’invasione russa.
I russi arrivano per Pasqua
Questo mio spirito
Rami della metropolitana non percorsi. Noi nevrotici
Riceverete una chiamata. Nostra Signora dei Fiori
Ad Azovstal seppelliscono i demoni
L’Impero sussurra. Sull’ultima frontiera
I morti ereditano la terra. Cuore russo
Estratti dai precedenti diari di Dasha
Scuola Semplice e Grande Eurasia [2006]
Bordeaux ha gli occhi marroni [2012]
Continenti di PrePoniMenti Continenti [2013]
Desein ha rifiutato [2014]
Regno interno. Perché siamo sempre in silenzio? [2015]
Appendice
Nota dell’Editore
Vergine colpita dal raggio del Logos (Prefazione di Aleksandr Dugin a La mia visione del mondo).
Ottimismo escatologico. Una teoria per l’Europa (Introduzione di Aleksandr Dugin a Teoria Europa)
La politica vivente di Darya Dugina (Prefazione di Aleksandr Dugin a Confini e frontiere)
Copertina: Regina della neve (di Diego Cinquegrana)
Introduzione
Darya Dugina ha tenuto questo diario per gli ultimi tre anni, fino alla sua tragica morte per mano di una terrorista ucraina.
Il Diario non era pubblico, solo le persone più vicine a Dasha potevano leggerlo.
Il Diario mostra come Dasha sia combattuta tra diverse direzioni, ognuna delle quali le sta a cuore in egual misura: filosofia, religione, politica, cultura, Russia e amore. Crede che tenere insieme questi campi infiniti sia possibile solo attraverso una disciplina rigorosa. Da qui lo sport. La disciplina stessa diventa la sua ossessione.
Per coniugare sottigliezza e furia, tenerezza e attacco, voragini della filosofia e vette della religione, paradossi della cultura e imperativi di un patriottismo fondamentale, sceglie l’ascesi e il lavoro. A volte non riesce a raggiungere i suoi obiettivi – praticamente irraggiungibili – ma non si arrende e risorge dagli abissi della disperazione, dalle profondità delle sue paludi interiori.
[...]
Nel Diario, vediamo come Dasha abbia cercato disperatamente di proiettare il suo ideale sui giovani uomini che incontrava.
Ha quasi creato l’Ordine dell’Amore con i suoi amici… E di sicuro sarebbe riuscita a realizzarlo…
Dagli appunti emerge chiaramente che Dasha era profondamente attratta dalla cultura dell’Età d’argento russa. Ha attinto a questa cultura per contribuire a rigenerare l’Età del bronzo, che ha continuato le tradizioni di cento anni fa, ma in un contesto storico e sociale completamente nuovo. Dasha ha cercato stile, linguaggio e forma per l’Età del bronzo, e ha cercato di trovare persone che vi corrispondessero.
Questo ha predeterminato molte cose nelle sue annotazioni: esperimenti, anche con parole e immagini, motivi, temi, poesie, gesti. Dasha stessa è forse quanto di più vicino potesse essere a una figura dell’Età del Bronzo…
Il Diario che Dasha teneva in un canale Telegram si chiamava inizialmente “Oleonaft”. Le piaceva questa parola, che aveva ripreso dal linguaggio postmoderno, persino speciale-realista, soprattutto dalla Cyclonopedia di Reza Negarestani. In Negarestani, il petrolio e l’olio combustibile (cioè l’oleonaft propriamente detto) appaiono come una sostanza mistica del sangue della terra.
Questo sangue è il ventre oscuro del mondo materiale, sotto la materia stessa. Superarlo, trascendere e trascendersi è l’obiettivo dell’essere spirituale completo. Ma non bisogna sottovalutare il potere delle regioni inferiori dell’essere. Da esse bisogna allontanarsi, sollevarsi, librarsi con le ali dell’anima verso le regioni superiori dello spirito.
Ci siamo permessi di eliminare note e commenti insignificanti e banali. Il testo ha mantenuto lo stile poetico dell’autrice, a volte divergente dalle norme dell’ortografia russa.
I genitori di Dasha Dugina:
Аleksandr G. Dugin, Natalia V. Melentyeva