Descrizione prodotto
Il mondo moderno si trova sulla soglia di una realtà post-politica in cui i (dis)valori demoliberali sono radicati così profondamente che l’uomo contemporaneo non è più consapevole dell’esistenza di una pervasiva e totalizzante ideologia operante attorno a lui. Il fil rouge che percorre questo volume è l’invito a “pensare altrimenti” rispetto ai dogmi del pensiero unico mondialista.
Attraverso una serie di saggi ed una lunga intervista, Aleksandr Dugin sottopone ad una radicale decostruzione la filosofia politica moderna, rintracciandone i fondamenti metafisici e mostrandoci l’esistenza di un’altra possibilità. Il mondo circostante non è il solo possibile e la modernizzazione non è un destino ineluttabile.
Dugin ci dischiude il percorso attraverso cui superare la palude stigia della Diabolopoli postmoderna — l’anti-polis le cui trame non conducono «alla sorgente unificata (simballo, in greco “unificare”) ma a divisione, corruzione, decomposizione, entropia e dispersione (diaballo, da cui diavolo, in greco “dividere”, “disunire”)» — per fare approdo a Platonopoli , motore immobile della Storia e diaframma del cosmo.