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Dalla quarta di copertina del curatore della collana: «Le SS furono la Weltanschauulicher Stosstrupp del Nazionalsocialismo, i soldati-politici di una profondamente idealistica comunità giurata di clan e famiglie armata sia spiritualmente e sia militarmente, che voleva essere l’anima e il cuore della nuova rivoluzione popolare innestata da Adolf Hitler, lo scudo infrangibile eretto a difesa della solida architrave ideologica della rigenerata comunità popolare nazionalsocialista tedesca, la cui sostanza razziale di origine nordico-aria, ricondotta ai principi del sangue e del suolo, rimandava a quanto già stabilito da un antico codice sacralizzato delle stirpi germaniche.
Così facendo educarono i loro membri al riconoscimento di una nuova gerarchia dei ranghi, qualitativamente superiore, e all’orgoglioso rifiuto degli immorali valori edonistici, individualistici e materialistici dell’egualitarismo cosmopolita che contrassegnava la società borghese.
Guidati dalle significative parole di Leon Degrelle e attraverso la lettura del magnifico e delucidante saggio di Edwige Thibaut, abbiamo finalmente compreso la reale natura dell’Ordine SS e la sua pregnante concezione ideologica che potentemente emerge dal contenuto dei Leitheft, i quaderni di formazione per gli appartenenti alla comunità SS.
Abbiamo compreso le loro regole, liturgie e usanze, il patrimonio di inestimabile valore della loro formidabile visione del mondo che richiamava a nuova vita le radici primordiali della razza e l’altrettanta formidabile volontà socialista di edificare una cameratesca e organica comunità popolare che non dovesse mai più conoscere al suo interno le divisioni e i rancori di classe e di ceto.
Abbiamo apprezzato, inoltre, il loro sguardo tanto lucido e disincantato quanto partecipativo ed appassionato e la loro ammirevole posizione politica e spirituale di perfetto equilibrio, imperturbabile, ferma, solida, granitica che niente aveva da invidiare agli antichi Ordini cavallereschi di impronta monastico-guerriera, ma che allo stesso tempo sapeva essere leggera e dinamica come si conviene ad una formazione politica di combattimento.
Attraverso gli scritti delle SS emerge ancor più tutto il vasto respiro europeo del loro pensiero e il rivoluzionario progetto di unificazione continentale mediante una guerra di liberazione social-razziale guidata dalla Germania che avrebbe restituito all’Europa il suo ruolo di Civiltà e la centralità che le era stata sottratta dall’irruzione sulla scena mondiale delle pretese imperialiste degli USA e dell’URSS.
Sarà quindi l’immane lotta condotta dalle Waffen-SS per la realizzazione di un Grossraum europeo, lo spazio geopolitico che avrebbe potuto salvaguardare il perdurare del patrimonio storico, culturale e razziale di un immenso Lebensraum europeo lanciato verso Est, ben oltre la catena montuosa degli Urali». Maurizio Rossi
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