Descrizione prodotto
Il mito della R.S.I. ha caratterizzato, seppur con diverse sfumature e interpretazioni, tutto il neofascismo. Il mito del riformismo sociale, tanto caro alla sinistra missina, è stato meno presente nel neofascismo radicale che ha preferito mitizzare il “combattentismo”, lo “spirito legionario” e il “senso dell’onore”. In questa prospettiva il neofascismo, nella sua pubblicistica e nella sua memorialistica, ha cercato di presentare un’immagine unitaria della Repubblica Sociale, con l’intento, da una parte di fungere da collante per tutti i suoi reduci, dall’altra di esaltarne il ruolo e la funzione di fronte alle nuove generazioni. Il volume ripercorre la sopravvivenza e la forza di questo mito dalla nascita del Movimento Sociale nell’immediato dopoguerra, fino al suo scioglimento con il Congresso di Fiuggi del 1955, non trascurando peraltro, il ruolo non certo secondario svolto dai gruppi della “Destra radicale”.
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