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Questa è l’incredibile biografia di un personaggio tanto grande quando poco conosciuto: Vittorio Montiglio. Nato nel 1903 in Cile da genitori italiani, a 14 anni, dopo aver falsificato i documenti per figurare maggiorenne, fugge di casa attraversando l’oceano imbarcato come mozzo. Approdato a Genova dopo due mesi di navigazione, si presenta al fronte (dove già combattevano due suoi fratelli), arruolandosi come volontario: diventerà il più giovane ufficiale dell’Esercito italiano, decorato con medaglia d’oro. Terminata la guerra, insieme ai fratelli sarà legionario a Fiume — la “città di vita” liberata da d’Annunzio; fascista della prima ora s’impegnerà, prima in Italia e poi in America Latina, nella formazione dei Fasci di combattimento. Amico fraterno di Guido Keller (l’aviatore delle beffe prediletto dal Vate), morirà con lui il 9 novembre 1929 in un tragico incidente stradale. Nello stesso incidente perirà un altro eroe della prima guerra mondiale, Giovanni Battista Salina; si salveranno invece Dalmazio Gabrielli, corridore automobilistico, e Atlantico Ferrari, autore della presente biografia e di quella dedicata a Guido Keller (“L’Asso di cuori”).
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