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Foiba rossa

€15.00

Autore: Emanuele Merlino

Formato: 19×27

Pagine: 112

Anno: 2018

Genere: Fumetto

Categoria: .

Descrizione prodotto

Nuova edizione, ampliata dalla presenza di un saggio storico sulla storia italiana dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, del fumetto dedicato alla vita di Norma Cossetto, studentessa di 23 anni torturata, violentata, infoibata nelle giornate di settembre del 1943 da partigiani titini. Questa storia, fatta di violenze anti-italiane, uccisioni, infoibamenti, è una storia di frontiera, di confine, di un estremo angolo d’Italia che costò la vita ad oltre 10.000 italiani.

L’estate del 1943 cambia la storia dei confini orientali d’Italia e dell’Istria. La firma dell’armistizio dell’8 settembre sancisce, di fatto, la resa improvvisa e incondizionata. L’esercito italiano si sfalda e il controllo del territorio, soprattutto nelle zone di confine, non viene esercitato più da nessuno. In questa situazione, l’opposizione armata al fascismo e al nazismo, molto accanita in Jugoslavia, si espande in tutta l’Istria. Giuseppe Cossetto, dirigente locale istriano, diviene un obiettivo dei partigiani comunisti slavi. I titini lo cercano ma, non trovandolo, si accaniscono contro la sua famiglia. Prelevano Norma, la figlia di appena 23 anni, studentessa universitaria. Norma è condotta nella caserma di Visignano. Le viene proposto di entrare nel Movimento Popolare di Liberazione. Lei rifiuta in maniera ferma, assoluta. Tornata a casa, viene nuovamente prelevata e condotta al comando partigiano. Norma e altri prigionieri vengono trasferiti da Parenzo alla scuola di Antignana. Comincia l’inferno. Le donne vengono tutte violentate e in particolare Norma, tenuta da parte e legata ad un tavolo, viene seviziata e violentata ripetutamente da 17 aguzzini. La notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943 viene gettata, ancora viva, nella foiba di Villa Surani. Quella che segue è una storia a fumetti… La storia di Norma Cossetto e degli italiani d’Istria. Forse, ci volevano proprio dei disegni per raccontare questa storia senza paura, senza la paura di chiamare con il loro nome gli aguzzini di Norma, gli invasori dell’Istria, gli autori delle disumane, quanto ingiustificate, violenze comuniste sulla popolazione italiana. La storia è lì. È una storia di frontiera, una storia di confine… ed è una storia che parla italiano.

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