Per aspera ad astra.
Musĭca – Voci e Rumori
«La percussione nacque non per intrattenere, ma per proteggere. Un uomo batteva il suolo per scacciare le bestie, poi tornava all’accampamento e ne ripeteva il suono. Così nacque il ritmo: come eco del bisogno, come rito primordiale. Ogni battito è memoria di una vita che resiste». – Eran Valthur, Il tamburo e il silenzio, 1961.
La musica non è intrattenimento, né decorazione acustica del mondo moderno: è rito, sigillo e soglia. È la vibrazione primordiale che congiunge l’eco del cosmo all’intimità dello spirito. Nel mondo unipolare, la musica è stata degradata a superficie edonistica, espropriata del suo carattere sacro e iniziatico, ridotta a merce nelle vetrine dell’industria culturale. Come denunciarono Horkheimer e Adorno, l’arte sonora è divenuta strumento di anestesia, perdita della memoria archetipica, automatismo sonoro.
Contro questa mutilazione dell’ascolto, la sezione Musĭca – Voci e Rumori di Cantiere Multipolare si propone come spazio di risacralizzazione del suono. Luogo di emersione del profondo, laboratorio acustico dove l’esperienza musicale viene restituita alla sua funzione ierofanica: rivelare il centro attraverso la forma, il silenzio attraverso il ritmo.
Evgenij Golovin lo suggeriva con radicalità:
«Musica. Cartomanzia con le corde dell’arpa [...] una minaccia, una connessione universale segreta, magia, tempi preistorici».
In questo spirito, la musica multipolare non è rifugio estetico ma azione spirituale. Essa ricerca e rianima le strutture metafisiche del suono: dischiude archetipi, attiva mondi, plasma corpi sottili. È evocazione delle forze telluriche e celesti, ponte tra memoria ancestrale e creazione futura.
In Cantiere Multipolare, essa si declina come:
- riscoperta dei linguaggi musicali tradizionali;
- esplorazione sinestetica della verticalità sonora;
- rigenerazione del sacro attraverso composizioni sperimentali;
- creazione di liturgie acustiche in dialogo con i diversi patrimoni civili e spirituali.
Qui le “voci” si mescolano ai “rumori” come il canto all’urlo, l’invocazione al gemito, la frequenza alla dissonanza: perché l’ascolto radicale include anche lo stridore della soglia. L’esperienza musicale multipolare è infatti oltre la postmodernità ma nella postmodernità, come eco fedele dell’esortazione evoliana: “restare in piedi tra le rovine”.
Non si tratta di restaurare forme morte, ma di riattivare presenze vive.
La sezione Musĭca – Voci e Rumori è perciò un campo di ricerca dove artisti, compositori, rumoristi e teurghi sonori esplorano la possibilità di una nuova sintesi: riscoprire la voce del cosmo per rifondare una comunità dell’ascolto, dove ogni suono diventa gesto sacrificale, vibrazione dell’essere, strumento di reintegrazione.
Musĭca – Voices and Noises
«Percussion was not born to entertain, but to protect. A man struck the ground to drive away beasts, then returned to camp and repeated the sound. Thus rhythm was born: as an echo of need, as a primal rite. Every beat is a memory of life enduring». — Eran Valthur, The Drum and the Silence, 1961.
Music is not entertainment, nor an acoustic decoration of the modern world: it is ritual, seal, and threshold. It is the primordial vibration that connects the echo of the cosmos to the intimacy of the spirit. In the unipolar world, music has been degraded to a hedonistic surface, stripped of its sacred and initiatic nature, reduced to merchandise in the shop windows of the cultural industry. As Horkheimer and Adorno denounced, sonic art has become a tool of anesthesia, loss of archetypal memory, and auditory automatism.
Against this mutilation of listening, the Musĭca – Voices and Noises section of Cantiere Multipolare stands as a space for the re-sacralization of sound. A place where depth emerges, an acoustic laboratory where the musical experience is restored to its hierophanic function: to reveal the center through form, silence through rhythm.
Evgeny Golovin suggested this with radical clarity:
«Music. Cartomancy with the harp strings [...] a threat, a secret universal connection, magic, prehistoric times».
In this spirit, multipolar music is not an aesthetic refuge but a spiritual action. It seeks and reanimates the metaphysical structures of sound: it unveils archetypes, activates worlds, shapes subtle bodies. It is an evocation of telluric and celestial forces, a bridge between ancestral memory and future creation.
In Cantiere Multipolare, it takes the form of:
• rediscovery of traditional musical languages;
• synesthetic exploration of sonic verticality;
• regeneration of the sacred through experimental compositions;
• creation of acoustic liturgies in dialogue with various civil and spiritual heritages.
Here, “voices” mingle with “noises” as song with scream, invocation with moan, frequency with dissonance: because radical listening includes even the screeching of the threshold. The multipolar musical experience is in fact beyond postmodernity but within postmodernity, a faithful echo of Evola’s exhortation: “to remain standing amid the ruins”.
This is not about restoring dead forms, but about reactivating living presences.
Thus, the Musĭca – Voices and Noises section is a field of research where artists, composers, noise-makers, and sonic theurges explore the possibility of a new synthesis: rediscovering the voice of the cosmos to re-found a community of listening, where every sound becomes a sacrificial gesture, a vibration of being, an instrument of reintegration.
Artisti
AimA Lichtblau
Scrittrice e performer, ha conseguito la Laurea Magistrale in Caratteri del Cinema Europeo (nello specifico del cinema scandinavo) presso l’Università di Bologna ed è attualmente iscritta alla Facoltà di Filosofia presso l’Università Statale di Milano. Dal 1999 ha presenziato continuativamente alla Rassegna di Poesia Contemporanea “Altramarea” e ad Argonauti nel Golfo degli Dei, nell’ambito dell’evento di poesia e filosofia “MythosLogos” diretto da Angelo Tonelli. Ha fondato diversi progetti musicali, componendo i propri arrangiamenti vocali prevalentemente su antichi testi greci e latini. La sua attività performativa ha avuto inizio nel 1999 in ambito teatrale-sperimentale. Allieva di Devakant, ha piegato i suoi insegnamenti di carattere orientale (sia dal punto di vista del canto che filosofici) al suo interesse nei culti misterici. Il suo strumento è l’overtone harp, che le permette di costruire melodie, armonizzando canti mistici, tesi ad attraversare gli elementi: dalla profondità degli elementi più abissali ai più eterei. Collabora con diversi artisti di provenienza internazionale. Si è esibita ad Atene, al Parco Archeologico di Paestum, a Parigi, a Barcellona, a Friburgo, a Lipsia, a Milano (Navigli), in Val Badia (Dolomiti), a Lerici, a Tellaro e a Monte del Lago (Umbria).
AimA Lichtblau
Writer and performer, she earned her Master’s Degree in European Cinema Studies (specifically Scandinavian cinema) at the University of Bologna and is currently enrolled in the Faculty of Philosophy at the State University of Milan. Since 1999, she has participated regularly in the Contemporary Poetry Festival “Altramarea” and in “Argonauti in the Gulf of the Gods,” part of the poetry and philosophy event “MythosLogos” directed by Angelo Tonelli. She has founded several musical projects, composing her own vocal arrangements mainly based on ancient Greek and Latin texts. Her performative activity began in 1999 in the field of experimental theatre. A student of Devakant, she has adapted his Eastern teachings (both in singing and philosophy) to her interest in mystery cults. Her instrument is the overtone harp, which allows her to build melodies that harmonize mystical chants, aimed at traversing the elements: from the depths of the most abyssal to the most ethereal. She collaborates with various international artists. She has performed in Athens, at the Archaeological Park of Paestum, in Paris, Barcelona, Freiburg, Leipzig, Milan (Navigli), Val Badia (Dolomites), Lerici, Tellaro, and Monte del Lago (Umbria).
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Laura Manescalchi
Flautista, compositrice e didatta, promuove la musica come arte e strumento per la conoscenza di sé. Dopo aver svolto il curriculum di studi classici ed essersi diplomata in flauto al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, ha conseguito la Laurea in Musicologia all’Università di Cremona. Ha inoltre conseguito con il massimo dei voti il Biennio di Perfezionamento in flauto presso l’Istituto di “Alto Perfezionamento Musicale” Mascagni di Livorno. Svolge attività di concertista come solista e in gruppi da camera. Ha pubblicato alcuni CD tra cui “L’anima è un fuoco da accendere” con musiche da lei composte ed eseguite e un CD di musiche ispirate ai Préludes di Debussy per l’edizione del libro della poetessa Anna Balsamo, edito da Polistampa. Ha suonato per numerose rassegne musicali, spettacoli teatrali e per iniziative culturali, partecipando a numerosi Festival nazionali ed internazionali. Ha avuto la docenza di flauto presso i Corsi Internazionali Umbria Classica, per il Liceo musicale Dante Alighieri e in altre importanti Istituzioni. È presidente e fondatrice dell’Associazione Culturale MusicArea che dal 1997 organizza Corsi, Seminari, Concerti ed eventi in collaborazione con il Comune di Firenze e con la Comunità Europea. Ha vinto il premio per le Arti sezione musica dell’Università Bocconi e il Premium International Seven Star – Firenze per la sezione Musica.
Laura Manescalchi
Flautist, composer, and educator, she promotes music as both an art form and a tool for self-discovery. After completing a classical academic path and graduating in flute from the “Luigi Cherubini” Conservatory in Florence, she earned a degree in Musicology from the University of Cremona. She also completed the two-year Advanced Training in flute with top marks at the “Mascagni Institute of Advanced Musical Training” in Livorno. She performs as a soloist and in chamber music groups. She has released several CDs, including “L’anima è un fuoco da accendere” (“The Soul Is a Fire to Be Lit”), featuring music she composed and performed, and a CD of pieces inspired by Debussy’s Préludes for the book by poet Anna Balsamo, published by Polistampa. She has played in numerous music festivals, theatrical performances, and cultural events, participating in many national and international festivals. She has taught flute for the Umbria Classica International Courses, at the Dante Alighieri Music High School, and other prestigious institutions. She is the president and founder of the Cultural Association MusicArea, which since 1997 has organized courses, seminars, concerts, and events in collaboration with the Municipality of Florence and the European Community. She won the Bocconi University Arts Award in the music section and the Premium International Seven Star – Florence in the Music category.
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